"Penso che ognuno debba finalmente prendersi la sua vita nelle proprie mani" (A. Miller)

Sara Di Domenico

Riceve presso studio associato AISME
in Via di Boccea, 753 Roma
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Argomento: UNA FAVOLA AL MESE…NEL MESE DI SETTEMBRE!

<3

Marta 01.09.2015
Un'altra bella ed utile favola da consigliare alle mie amiche in attesa di poterla leggere di persona!

R: <3

dott.ssa Di Domenico Sara 02.09.2015
mese dopo mese siamo giunti a tre favole e questo è solo l'inizio, con amore e passione conserviamo le parole che allietano e allieteranno i bimbi di oggi e quelli di domani ;0)

UNA FAVOLA AL MESE…NEL MESE DI SETTEMBRE!

31.08.2015 16:15

La favola che ho deciso di pubblicare a Settembre riguarda i temi della collaborazione/competizione e delle differenze interpersonali, argomenti assai importanti per lo sviluppo sociale dei bambini! Il comportamento collaborativo e cooperativo si apprende infatti attraverso l’esperienza sociale e proprio per questo la favola proposta si concentra sul concetto chiave di cercare di unire le proprie forze e quindi le proprie differenze (per assurde e lontane che siano) al fine di cooperare nella soluzione di un problema condiviso che apparentemente non è di semplice soluzione.

I bambini sviluppano queste capacità collaborative già dalle prime esperienze con i coetanei al nido e alla scuola materna, luoghi in cui sono chiamati a collaborare e condividere in continuazione: spazi, routine e giochi, inoltre la condivisione si accentua quando a casa i bambini passano il loro tempo con i fratelli, che rappresentano una grossa risorsa per la futura vita sociale dei piccoli.

Il bambino che ha la possibilità di sviluppare precocemente dei rapporti sociali con i coetanei e di sviluppare un senso di familiarità con alcuni di loro, quindi sembra agevolato nel passare da una interazione “egocentrica“ ad una più evoluta e basata sul senso di cooperazione.

Per l’importanza che questi temi ricoprono è utile accompagnare i più piccoli alla comprensione sia dei comportamenti socialmente diretti e semplici che a quelli coordinati di interazioni brevi, di un solo turno o di interazioni lunghe di due o più turni in cui interfacciarsi con l’altro in uno scambio.

Nella situazione proposta nella favola il bambino può identificarsi col personaggio che lo interessa e rivivere certi avvenimenti che lo hanno colpito, in questo modo il bambino è agevolato nel maturare processi di pensiero e abilità cognitive che gli consentono il superamento di vecchi schemi di approccio per passare a forme più evolute di conoscenza e di interazione.

Così mentre si legge la storia l’intervento dell’adulto potrebbe essere di apprezzamento per lo sforzo e per la conquista compiuta dai bambini nello sviluppare la propria empatia verso i protagonisti invitandoli a pensare a possibili soluzioni ai problemi dei personaggi prima di leggere quelle trovate nella fiaba oppure immaginare quali soluzioni potranno applicare insieme i protagonisti unendo le loro forze.

Un altro possibile ruolo dell’adulto mentre legge la storia al bambino potrebbe essere quello di aiutare il bambino a riassumere i punti salienti del problema e perché per gli abitanti della storia è effettivamente un problema la situazione che si è venuta a creare (immedesimarsi per comprendere), sottolineando le conseguenze che potrebbero intercorrere se non ci fosse più la possibilità di sognare… in questo modo si può incoraggiare l’autostima del bambino dopo aver compreso il problema e dopo aver trovato le sue soluzioni. Inoltre si può aiutarli a vedere gli aspetti positivi della condivisione e della collaborazione e instaurare un clima in cui la collaborazione rientri normalmente nella relazione in cui è normale esprimere quello che si sente. Tutto questo può richiamare alla mente le esperienze positive del passato di accordo e di 
collaborazione in cui è stata importante una comunicazione efficace da usare anche in futuro per i problemi che si incontreranno.

LA FABBRICA DEI SOGNI

In un paesello non troppo lontano,

Viveva un gigante insieme a un nano.

Però nel paesello in questione,

si sognava solo su prenotazione.

Così se sognare uno voleva,

di un disegno munir si doveva.

Una volta che poi era fatto,

con la fabbrica faceva un patto:

il disegno questo rispettava,

e i sogni ognuno si assicurava.

Nel paese per ogni abitante,

la questione era assai importante.

Anziani, adulti e anche bambini,

con fantasia coloravano i pisolini.

Con un foglio assai grande,

si andava a dormire sulle Ande.

Con il marrone dei colori,

si facevano poi case e fiori.

Con la penna e con precisione,

si dava a un bimbo il suo pallone.

I golosi poi come erano felici,

Mangiavano funghi con le alici!

Per gli avari che splendore,

compravano ori senza sudore.

Quello che sognare tu volevi,

con l’uso dei pastelli l’ottenevi.

Tutto scorreva a perfezione,

finchè la fabbrica smise la funzione.

La fabbrica si era infatti rotta,

e fu disastro in una sola botta.

Nulla più andò al suo posto,

e il pasticcio risultò davvero tosto.

I bambini che volevano giocare,

si ritrovarono ad un tratto a lavorare.

Invece i padri insieme alle madri,

giocavano contenti a guardie e ladri.

I nonni e poi anche le nonne,

scambiarono i pantaloni con le gonne.

Niente più sogni soddisfatti,

ma tanti misfatti e disfatti.

Il gigante si guardò con il nano,

e decisero di darsi una mano.

La fabbrica che era capiente,

richiedeva un’idea intelligente.

Bisognava trovare una soluzione,

prima della nuova confusione.

Così senza esitare il nano al gigante,

ne disse prima una e poi tante.

Finalmente ne seguì un ragionamento,

il nano al gigante fece contento.

“Per riparare - disse - ci vuole troppo,

e non garantisce un altro intoppo.

Se mi aiuti invece vuoi vedere,

che nuovi sogni possiamo avere.

Questa notte proviamo a lasciar stare,

i disegni non dobbiamo più fare.

I colori li abbiamo nella mente,

disegnarli è per tutti indifferente!”

allora il gigante in quel momento,

scattò in piedi come il vento.

Agli abitanti consigliò caldamente,

di provare la nuova cosa saggiamente.

Per la prima volta quella notte,

ci furono sogni e niente lotte.

Ad ogni abitante bastò pensare,

al loro sogno da realizzare.

Pigri erano stati tutti quanti,

fino al giorno dei nani e dei giganti.

Fine

 

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LA FIABA E IL COPIONE DI VITA: UN PROGRAMMA DI DUE INCONTRI DEDICATO ALLA MAGIA DELLA FAVOLA CONDIVISA TRA GENITORI E FIGLI (3-10 ANNI)

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